Su Malamente, rivista di lotta e critica del territorio, è apparso un articolo redazionale che difende le posizioni della redazione a proposito dell’aggressione russa all’Ucraina. Nell’ambito di questo articolo la redazione di Malamente attacca in un modo che a me appare assolutamente gratuito la Federazione Anarchica Italiana. Le accuse rivolte alla F.A.I. sono quelle di ostracismo preconcetto, di accuse ingenerose e di essere composta da militanti da poltrona.
Per chi se lo fosse perso riportiamo di seguito il passo che la redazione di Malamente rivolge alla Federazione:
“All’incontro internazionale di St. Imier, Svizzera, lo scorso luglio 2023, abbiamo però assistito all’ostracismo preconcetto da parte di compagni della FAI italiana verso militanti russi, bielorussi e ucraini che erano venuti fino a lì per testimoniare le loro esperienze e per chiedere solidarietà. Abbiamo assistito a virtuose conferenze contro la guerra condotte in lingua italiana da militanti da poltrona e a una tragica incomunicabilità con chi la guerra la vive e la subisce. Le critiche, anche legittime, sfociano subito nell’invettiva, nell’accusa ingenerosa di fascismo e militarismo, nei confronti di individui e gruppi che, al contrario, hanno dimostrato negli anni la loro coerenza e radicalità”.
La definizione di militanti da poltrona rimanda ad una concezione abilista della militanza. La concezione peraltro giusta per cui devono essere i diretti interessati a decidere sugli obiettivi e sui metodi di lotta scivola verso una concezione esclusivista per cui viene tolto il diritto di parola a chi non è direttamente interessato e finendo per svalutare il contributo di chi non partecipa alla lotta per altri motivi (età, salute, ecc.). La definizione usata dalla redazione della rivista, peraltro, rimanda alla retorica delegittimante che punta ad acquisire vantaggi nei confronti dell’interlocutore, delegittimato appunto da fatto di essere “da poltrona” e per questo solo fatto portatore di concetti e valori estranei alle pratiche di lotta. Per quanto mi riguarda, preferisco sempre i militanti da poltrona a quelli con l’elmetto.
Umanità Nova, d’altra parte, riporta settimanalmente le attività delle realtà federate e della Federazione nel suo complesso, così come del movimento anarchico. Il quadro che ne esce è sicuramente ben diverso da quello sbrigativamente riassunto dalla definizione usata dalla redazione di Malamente. Le procure della repubblica, infine, e i loro servizi investigativi professionali sono già sufficientemente al corrente dell’attività della Federazione Anarchica Italiana contro la guerra e il militarismo, anche perché si svolge tutta alla luce del sole, senza che se ne debba rendere conto ad altri.
Sul numero 24 del 2023 Umanità Nova ha presentato un resoconto degli Incontri Anarchici Internazionali, a cui rimandiamo per maggiori informazioni.
Ho partecipato a tutti gli incontri organizzati a Saint-Imier dalla Federazione Anarchica Italiana ed ho sempre visto iniziative aperte ad ogni persona che aveva la possibilità di partecipare e di intervenire, diversamente da quello che si è verificato in altre sale. Alle iniziative della Federazione era ovviamente libero il confronto: infatti ci sono stati anche interventi di persone con posizioni diverse mentre in dibattiti organizzati da altri c’è stata una pratica di censura e aggressione verso chi portava opinioni diverse.
Sul numero 22 del 2022 di Umanità Nova è stato pubblicato il documento “Per un nuovo manifesto anarchico contro la guerra”, redatto dalla Federazione Anarchica Italiana, che non contiene nessuna accusa di fascismo o militarismo a componenti che a vario titolo si richiamano all’anarchismo.
Posso tranquillamente affermare che le accuse rivolte alla Federazione dalla redazione di Malamente sono false.
Ritengo ridicolo, infine, sollevare il problema della lingua dei relatori, visto che agli incontri organizzati dalla Federazione erano presenti traduttori per le lingue più diffuse.
Ci sembra comunque che le differenze tra le posizioni espresse dalla Federazione, che io condivido, e la redazione di Malamente non siano sulla questione ucraina ma sulla questione italiana.
Innanzi tutto, quando affermano che la Federazione Anarchica Italiana non sarebbe capace di comunicare con chi la guerra la vive e la subisce, significa affermare, implicitamente, che qui non si viva e non si subisca la guerra, che qui la guerra non ci sia. Da anni numerose manifestazioni, iniziative scioperi e pure le pagine di Umanità Nova sottolineano che ci troviamo in una situazione di guerra ai poveri da parte di tutti i governi che si sono succeduti. Anche qui siamo in guerra, lo dimostrano i militari nelle strade, i continui investimenti nelle fabbriche di morte, i tagli ai servizi sociali, la repressione e la propaganda militarista nelle scuole, l’economia di guerra. È in quest’ottica che devono essere giudicati la posizione e gli interventi del governo italiano verso l’Ucraina, la relativa propaganda delle politiche di riarmo e di guerra in Italia. Insieme alle altre forze antimilitariste e pacifiste, sono state contrastate le scelte del governo italiano rispetto alla guerra, sono stati portati avanti gli obiettivi del ritiro delle truppe in Europa orientale, della fine delle forniture di armi e delle sanzioni, della fine dei finanziamenti a fondo perduto allo stato ucraino.
Un’ultima cosa. Di fronte all’invasione angloamericana della Penisola, il movimento anarchico e le altre forze antifasciste si ribellarono al governo legittimo, prima quello di Mussolini, poi quello di Badoglio, chiedendo la resa immediata. La dissoluzione del Regio Esercito l’8 settembre fu la premessa della Resistenza prima e dell’insurrezione popolare vittoriosa poi.
Tiziano Antonelli